DAVIDE MARCESINI

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Foto da pendolare (in Liguria...sic!)

Viaggiare in treno per un fotografo è come andare al Luna Park. Anche se non sei  uno street-photographer in una stazione ferroviaria ti sembra di essere in una  palestra tutta per te ed il tuo sguardo fotografico, accadono continuamente cose davanti e dietro ai finestrini. Anche quando non succede nulla di particolare, come in questo caso, è irresistibile "creare" una scena che esiste solo davanti agli occhi del fotografo, solo in quel momento.  Quando parti, guardare fuori è meglio della televisione (senza pubblicità), allenamento conitnuo degli occhi e delle tue capacità di composizione.

Da quando insegno a Genova faccio cento chilometri di foto ogni volta, due o tre volte alla settimana. Immagino ne nascerà una delle mie serie preferite. Andare in auto, a volte è obbligatorio, è diventata una condanna. 

Dedico questo lavoro  a tutti gli  allievi  che mi dicono di avere poco tempo per fotografare. Il fotografo non ha "un" tempo per scattare. Il fotografo scatta continuamente, anche quando non ha la macchina tra le mani.

Si dice "perdersi a guardare" secondo Mimmo Iodice.