Sono nato a Spezia ma quando mi chiedono "di dove sei" rispondo "Lerici", dove ho vissuto dal primo giorno fino al momento del mio matrimonio. Spezia non è mai del tutto entrata nel mio cuore: era il posto dove mio padre andava a lavorare invece che stare sugli scogli con me, mi sento giustificato. Anche io, come lui, ho cominciato lì la mia vita professionale, prima in un albergo, poi l'apertura dello studio fotografico, sono stati anni intensi, ricchi di difficoltà e soddisfazioni. Era la concretezza al confronto della mondana Sarzana che frequentavo dai tempi del liceo per le mie scorribande giovanili. Lerici è in mezzo tra le due, con i piedi in mare bastano un panino ed un po' di sole, una filosofia "napoletana" che ha fatto molti di noi svegli e poco propensi al lavoro.
Oggi Spezia si risveglia con una novità politica dopo le elezioni del sindaco, ribaltone alla guida della città dopo quasi 50 anni. Che sia una scossa positiva per tutti, non solo per i vincitori.
Guardarla da lontano, come in una fotografia aerea, aggiusta le prospettive: bisogna essere meno coinvolti per poter giudicare serenamente. La fotografia aerea aiuta a "ripulire" quel che da vicino è troppo disordinato, come la neve, coma la nebbia. Non sempre avvicinarti il più possibile, come consigliava Bob Capa, rende più efficaci le fotografie.
Ecco il testo che in "Dalla Magra al Golfo dei Poeti" accompagna la ripresa aerea di Spezia e del'Arsenale militare:
La Spezia è proprio ordinata. Più dall'alto
che in terra. E' molto bella, colline verdi
intorno e addirittura neve sullo sfondo.
L'arsenale militare, lo spazio chiuso dalle
due dighe, non è poi così male visto da qui,
sembra più grande della città stessa. A
vederla da quassù la città non è finita,
forse è così davvero, deve ancora capire
cosa fare da grande.
Spezia ( l’articolo davanti lo usano solo i
“foresti”, è più forte di noi!) è una città di
terra vicina al mare: i pescatori son tutti
del sud, i velisti di Milano. Da qui
partivano comandanti e marinai
apprezzati in tutto il mondo, ora il glorioso
Istituo Nautico è in agonia.
Quello spicchio di mare militare che si
insinua dentro la città sembra l’estremo
tentativo di entrare davvero nel cuore degli
spezzini.